Come rimediare a errori "strategici" (e linguistici purtroppo...)?
Tópico cartaz: Daniela Benigni
Daniela Benigni
Daniela Benigni  Identity Verified
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Jan 25, 2013

Cari colleghi,

avrei bisogno di confrontarmi con voi in merito alla situazione nella quale mi trovo.
(Già sapere se sono la sola ad essere stata così sconsiderata mi interesserebbe molto).

Durante la seconda e la terza settimana di gennaio ho ricevuto molte richieste di traduzioni da parte di agenzie stimatissime. Tantissime richieste se confrontate con la mia media mensile.
3 su 4 erano nuovi contatti (non mi spiego come e perché mi abbiano cercato).... See more
Cari colleghi,

avrei bisogno di confrontarmi con voi in merito alla situazione nella quale mi trovo.
(Già sapere se sono la sola ad essere stata così sconsiderata mi interesserebbe molto).

Durante la seconda e la terza settimana di gennaio ho ricevuto molte richieste di traduzioni da parte di agenzie stimatissime. Tantissime richieste se confrontate con la mia media mensile.
3 su 4 erano nuovi contatti (non mi spiego come e perché mi abbiano cercato).

Con il primo cliente (nuovo):
- consegna scaglionata dei files sempre leggermente in anticipo e all'ultimo file (il più breve, 2 cartelle) il mio Trados va in tilt, PC e il mouse si bloccano, fatto sta che non riesco a rispettare a consegna del venerdì alle 18 e il PM mi dice che avrei potuto consegnarla tranquillamente entro le ore 23.59 del sabato successivo. Eventualmente anche in Word. E così è stato: consegnato un file ttx. Quindi tutto benino, ma non "stra -bene" come dovrebbe essere a prima volta.

Con il secondo cliente (nuovo):
- Primo progetto. Il lavoro è per "L'AGENZIA", il cliente dei miei sogni, un guru, con una qualità di scrittura eccezionale, professionalità eccezionale, ecc. ...non dico altro tanto lo conoscete tutti. Dice che il lavoro che gli ho consegnato non era malaccio. E mi invia il secondo progetto per mettermi alla prova con un settore che non conosco bene.Il tempo non è molto. Consegno - puntuale - una traduzione schifosa. Piena di refusi, con centinaia di doppi spazi, strutture sintattiche ricalcate pari pari dall'inglese: per tre giorni ho dormito solo tre/quattro ore (e male) per controllare ogni singolo termine tecnico, ma non la punteggiatura e la qualità del testo.
Dice che come primo impatto "ha visto di peggio" e mi manda una revisione, della quale farò sicuramente tesoro (è una preziosissima lezione di traduzione, scritta divinamente).

Con il terzo cliente (nuovo):
- Piccolo progetto (revisione di 4 cartelle), consegno, tutto ok. Ma mi chiama al cellulare mentre faccio la doccia (per svegliarmi!!!), non sento il cellulare, non lo guardo per 4 ore (non mi ha cercato nessuno). Morale: 12 chiamate per cercare di dirmi che il testo di origine era sbagliato e se potevo aiutarlo con la modifica. Lo ricontatto subito. Gelo. Non mi ha più ricontattato.

Con il quarto cliente (vecchio):
Mi manda dei pdf. E' il mio settore. Mi dice che sono tot. cartelle e che mi avrebbe preparato i file (pensavo per Trados). Mi invia dei file word bilingue dove era tradotto (qualcosa neanche proprio benissimo) tutto quello che avrebbe potuto tradurre anche mia figlia (descrizione, art., colore, ecc.). Mi dico da sola che per loro sono da sempre quella che traduce testi estremamente tecnici, e quindi mi rassegno. Praticamente ho tradotto metà testo, metà glossario... Ma lo sbaglio è stato mio, stanchissima traduco tutto e revisiono alle 3.30 di notte.
E c'è caduto qualche refuso di troppo.

Ora, mi sono dilungata troppo lo so (è pur sempre il primo messaggio nel forum dopo 11 anni di iscrizione a Proz!), ma mi chiedo:
- è capitato anche a voi di fare errori strategici di questo tipo (troppo lavoro, poco sono, non reperibilità, refusi)?
- come avete risolto con i vostri clienti? Vi siete auto-umiliati davanti a loro, avete tentato di giustificarvi, avete subito proposto uno sconto?
- esiste qualche software che possa minimizzare il rischio di refusi in caso di sonno (correttori ortografici particolari, ecc)?
- vi capita mai di essere stanchi al punto tale da non riuscire più a parlare/scrivere in maniera disinvolta? (insicurezza sulla costruzione delle frasi, tempi verbali, preposizioni. Nella vostra lingua madre intendo) Che cosa fate in questi casi?

Leggere le vostre risposte in questo momento mi sarebbe molto d'aiuto.

Grazie mille

Daniela









[Modificato alle 2013-01-25 23:28 GMT]

[Modificato alle 2013-01-25 23:29 GMT]
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Riccardo Schiaffino
Riccardo Schiaffino  Identity Verified
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Problemi inevitabili... e come evitarli Jan 26, 2013

Per prima cosa, complimenti (e dico davvero) per l'onestà... qui si vedono sempre lamentele riguardo ai clienti, e ben poche oneste ammissioni degli errori fatti.

Ora, qualche pensiero in ordine sparso:

Primo cliente e problemi di Trados / PC
- consegna scaglionata dei files sempre leggermente in anticipo e all'ultimo file (il più breve, 2 cartelle) il mio Trados va in tilt, PC e il mouse si bloccano, fatto sta che non riesco a rispettare a consegna del venerdì alle 18 e il PM mi dice che avrei potuto consegnarla tranquillamente entro le ore 23.59 del sabato successivo. Eventualmente anche in Word. E così è stato: consegnato un file ttx. Quindi tutto benino, ma non "stra -bene" come dovrebbe essere a prima volta.

È per questo che (secondo me) ogni traduttore dovrebbe avere almeno due PC, e gli strumenti di traduzione installati su entrambi - quando non funziona un PC, si continua sull'altro in attesa di trovare una soluzione al problema.
Sempre per ragioni simili, è necessario (obbligatorio, assolutamente essenziale) fare sempre un backup di tutti i lavori in corso. Per essere tranquillo io uso un computer con disco fisso in RAID (se mi si guasta il disco, il lavoro era già stato salvato automaticamente sul secondo), in più salvo il lavoro su un disco fisso collegato alla mia rete domestica, e, in più salvo i file essenziali in rete.

Secondo cliente - traduzione mal scritta
- Primo progetto. Il lavoro è per "L'AGENZIA", il cliente dei miei sogni, un guru, con una qualità di scrittura eccezionale, professionalità eccezionale, ecc. ...non dico altro tanto lo conoscete tutti. Dice che il lavoro che gli ho consegnato non era malaccio. E mi invia il secondo progetto per mettermi alla prova con un settore che non conosco bene.Il tempo non è molto. Consegno - puntuale - una traduzione schifosa. Piena di refusi, con centinaia di doppi spazi, strutture sintattiche ricalcate pari pari dall'inglese: per tre giorni ho dormito solo tre/quattro ore (e male) per controllare ogni singolo termine tecnico, ma non la punteggiatura e la qualità del testo.
Dice che come primo impatto "ha visto di peggio" e mi manda una revisione, della quale farò sicuramente tesoro (è una preziosissima lezione di traduzione, scritta divinamente).

Troppo poco tempo a disposizione, con l'aggravante del poco sonno. Evitare errori quali i doppi spazi è facilissimo: basta cercare i doppi spazi e sostituirli con spazi singoli ti ci vuole al massimo qualche secondo - se non l'hai fatto è probabilmente per stanchezza. Consiglio: evita di accettare progetti se il tempo a disposizione non è sufficiente. Ogni progetto che consegni deve essere per quanto possibile, perfetto: niente errori di ortografia, di punteggiatura, di scrittura - errori diffusi di questo tipo danno l'impressione di sciattezza, molto più difficile da dimenticare che un'occasionale errore di terminologia.

Terzo cliente - disponibilità telefonica
- Piccolo progetto (revisione di 4 cartelle), consegno, tutto ok. Ma mi chiama al cellulare mentre faccio la doccia (per svegliarmi!!!), non sento il cellulare, non lo guardo per 4 ore (non mi ha cercato nessuno). Morale: 12 chiamate per cercare di dirmi che il testo di origine era sbagliato e se potevo aiutarlo con la modifica. Lo ricontatto subito. Gelo. Non mi ha più ricontattato.

Io non do mai il mio numero di cellulare ai clienti (se non sono alla scrivania vuol dire che non sono contattatile). E sulla linea di terra bisogna abituarsi a controllare la segreteria telefonica spesso: dopo ogni lunga telefonata, ad esempio per essere sicuri di non aver mancato nessuna chiamata importante.

Quarto cliente - a scatola chiusa...
Mi manda dei pdf. E' il mio settore. Mi dice che sono tot. cartelle e che mi avrebbe preparato i file (pensavo per Trados). Mi invia dei file word bilingue dove era tradotto (qualcosa neanche proprio benissimo) tutto quello che avrebbe potuto tradurre anche mia figlia (descrizione, art., colore, ecc.). Mi dico da sola che per loro sono da sempre quella che traduce testi estremamente tecnici, e quindi mi rassegno. Praticamente ho tradotto metà testo, metà glossario... Ma lo sbaglio è stato mio, stanchissima traduco tutto e revisiono alle 3.30 di notte.
E c'è caduto qualche refuso di troppo.

Lo dici tu: lo sbaglio è stato tuo, di non aver controllato il testo prima di accettare l'incarico.

Domande e risposte
- è capitato anche a voi di fare errori strategici di questo tipo (troppo lavoro, poco sono, non reperibilità, refusi)?

Troppo lavoro: sì,
Poco sonno: sì, in tempi passati, ormai non lo faccio più (sia per evitare problemi del genere di quelli che ti sono capitati, sia perché a cinquantacinque anni uno non ha più l'incoscienza e la ripresa di trent'anni prima)
Refusi: sì, in passato, no, per quanto umanamente possibile. C'è una differenza tra refusi a volte inevitabili (anche alla terza lettura a volte una parola non segnalata dal correttore ortografico non salta agli occhi come il "sono" invece che "sonno" nella tua domanda), e quelli che devono assolutamente e sempre essere evitati (errori che il correttore ortografico segnala, doppi spazi, spazi prima della punteggiatura, ecc.) - i primi qualche volta si possono tollerare, i secondi no.

- come avete risolto con i vostri clienti? Vi siete auto-umiliati davanti a loro, avete tentato di giustificarvi, avete subito proposto uno sconto?

Dipende: mai tentare di pretendere di aver ragione (se l'errore c'è), mai accampare scuse tipo il poco sonno o il poco tempo a disposizione: al cliente non interessano. Meglio scusarsi e promettere di far meglio in futuro. In alcuni casi, possono essere necessarie azioni più drastiche. Esempio (capitato a noi): traduzione da un'agenzia, di una sola pagina, ma per pubblicazione. Costo minimo, puntualmente pagato. Il cliente originale poi scopre, dopo aver mandato a stampare alcune migliaia di copie, che c'era un errore (parola dimenticata) nel titolo della brochure. Per conservare il (buon) cliente, e prima che ci fosse richiesto, abbiamo proposto all'agenzia che ci aveva mandato il lavoro di contribuire al 50% alle spese di una nuova stampa. Risultato: persi parecchi soldi, ma salvato il cliente. Avremmo potuto insistere che la nostra responsabilità massima era limitata al costo della traduzione. Legalmente avremmo avuto ragione... e perso il cliente.

- esiste qualche software che possa minimizzare il rischio di refusi in caso di sonno (correttori ortografici particolari, ecc)?

In caso di sonno, no, perché in caso di sonno iniziano a succedere cose tipo rispondere automaticamente OK a finestre del tipo "sicuro che vuoi cancellare tutto il lavoro che hai appena fatto?".
Consiglio però di usare sempre Xbench su tutti i progetti fatti su file bilingui Trados: ti segnala (tra le molte altre cose) errori ortografici, doppi spazi, incongruenze, ecc.

- vi capita mai di essere stanchi al punto tale da non riuscire più a parlare/scrivere in maniera disinvolta? (insicurezza sulla costruzione delle frasi, tempi verbali, preposizioni. Nella vostra lingua madre intendo) Che cosa fate in questi casi?

No: se sei stanca a quel punto, meglio andare a dormire, piuttosto che commettere errori ancora più gravi. Se ti accorgi che il tempo a disposizione è insufficiente, meglio avvertire il prima possibile il cliente di un possibile ritardo, che consegnare una traduzione mal fatta per il poco tempo a disposizione e la mancanza di sonno.

L'impressione che ho è che tu stia accettando troppo lavoro. Prova magari ad alzare le tariffe, a rinegoziare le scadenze, e, qualche volta, semplicemente a dire di no: se non hai il tempo per fare il lavoro bene, meglio non accettarlo che farlo male.


 
Claudio Nasso
Claudio Nasso  Identity Verified
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Non si può chiedere l'impossibile! Jan 26, 2013

Ciao Daniela,

ho letto con attenzione la tua “storia” e, innanzitutto, mi congratulo con te per i nuovi clienti che hai acquisito (anche se questo ti ha causato problemi).

Per quanto riguarda le tue vicissitudini (negative) che hai evidenziato, non c’è molto da dire… Un essere umano è, per antonomasia, una “macchina perfetta” ma, come tale, richiede un assoluto rispetto delle sue “prestazioni”. Non le si può chiedere di girare a pieno regime per perio
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Ciao Daniela,

ho letto con attenzione la tua “storia” e, innanzitutto, mi congratulo con te per i nuovi clienti che hai acquisito (anche se questo ti ha causato problemi).

Per quanto riguarda le tue vicissitudini (negative) che hai evidenziato, non c’è molto da dire… Un essere umano è, per antonomasia, una “macchina perfetta” ma, come tale, richiede un assoluto rispetto delle sue “prestazioni”. Non le si può chiedere di girare a pieno regime per periodi di tempo eccessivi o insostenibili, e non si può pretendere che si comporti correttamente anche quando sarebbe necessario staccare la spina.

Per evitare che il meccanismo si inceppi, sta a noi capire quando si sta raggiungendo (o si è raggiunto) il limite di sopportazione oltre il quale si rischia davvero di commettere errori più o meno madornali e per i quali l’unica soluzione è ammetterli senza riserve (proprio come hai fatto tu).

Certo questa ammissione non gioca un ruolo positivo nei confronti dei nostri clienti (siano essi nuovi o acquisiti), che non sempre sono disponibili ad accettare questo tipo di atteggiamento (c’è ancora qualcuno pensa che, in ogni caso, sia meglio sempre negare un errore, anche quando è palese, ma questo è un discorso diverso).

Soluzioni non ce ne sono molte. Come ha già espresso chiaramente Riccardo, la soluzione basilare è “saper dire di no/avere la capacità di rifiutare un lavoro”, e io aggiungerei anche la capacità di organizzare il nostro lavoro e la capacità di riconoscere quando la “macchina perfetta” di cui sopra deve essere messa a riposo o adeguatamente lubrificata. Non è sufficiente una “doccia per svegliarsi”, né appoggiare per dieci minuti la testa sulle braccia conserte sulla scrivania sperando di recuperare le forze. Non funziona così.

Credo che a tutti noi sia capitato di dover affrontare momenti di emergenza imprevista, ma questa condizione deve essere un evento assolutamente straordinario e non abitudinario. Non è possibile, né abbiamo la forza, di gestire un ipotetico orario di lavoro/disponibilità canonico (e qui intendo le ore diurne durante le quali si presume che un cliente possa contare sul nostro operato) per prolungarlo di ore e ore durante la notte perché non siamo stati in grado di organizzarci il lavoro o perché ne abbiamo accettato in eccesso rispetto alle nostre capacità produttive.

Per evitare le problematiche del tipo di quelle nelle quali ti sei imbattuta non ci sono software o altri ausili meccanici/elettronici che contino, ma solo la nostra percezione dei limiti oltre i quali si accende una luce rossa che ci avverte che da quel momento in avanti il rischio di sbagliare è particolarmente alto. Ed è a questo punto che ci si deve fermare e, se del caso, chiedere aiuto a un collega (ovviamente pagandolo per il suo lavoro) oppure avvisare il cliente che potrebbe verificarsi un ritardo nella consegna finale (ma questa è una condizione non positiva, in quanto si trasmette al cliente la percezione che non si è in grado di valutare/gestire le proprie capacità produttive).

Sono perfettamente conscio che il momento economico che stiamo vivendo è difficile, che si cerca comunque di evitare di rifiutare lavori. Ma che cosa è peggio? Accettare e consegnare lavori con standard qualitativi insufficienti o inaccettabili, con il rischio di vedere sfumare una possibile remunerazione del nostro lavoro “straordinario” notturno, oppure rinunciare a una commessa per evitare di dover produrre 24 ore al giorno, 7 giorni su 7 (e qui, ovviamente sto esagerando)?

Prima o poi la “macchina perfetta fonde o si ingrippa”, e si corre il rischio di non riuscire più a governarla. Le ore di lavoro produttivo e qualitativamente accettabile sono diverse da una persona all’altra, e sta solo a noi stabilirne i limiti oggettivi.

Claudio
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Chiara Beltrami
Chiara Beltrami  Identity Verified
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Mai avuto questo problema Jan 26, 2013

perché al contrario tuo, i clienti mancano ultimamente. Nonostante abbia esperienza e anni di lavoro alle spalle, ma dicono sia il periodo a essere poco felice per tutto....comunque a livello di consiglio spicciolo forse dovresti cercare di accettare lavori di traduzione nei quali hai esperienza. Consolidata. Buttarsi su campi diversi in un momento di congestionamento totale porta sicuramente poi ad avere questi intoppi. Seleziona e soprattutto riposa a sufficienza, perché per esperienza (in c... See more
perché al contrario tuo, i clienti mancano ultimamente. Nonostante abbia esperienza e anni di lavoro alle spalle, ma dicono sia il periodo a essere poco felice per tutto....comunque a livello di consiglio spicciolo forse dovresti cercare di accettare lavori di traduzione nei quali hai esperienza. Consolidata. Buttarsi su campi diversi in un momento di congestionamento totale porta sicuramente poi ad avere questi intoppi. Seleziona e soprattutto riposa a sufficienza, perché per esperienza (in campo editoriale però, dove è vasta la mia) i peggiori errori si fanno quando si hanno poche ore di sonno alle spalle. Insomma c'è anche un discorso di qualità della vita per fare rendere al meglio il lavoro. In bocca al lupo e coraggio, secondo me non è successo nulla di irreparabile. Ciao!Collapse


 
Daniela Benigni
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CRIADOR(A) DO TÓPICO
Solo una precisazione (per limitare la mia auto - umiliazione...) Jan 26, 2013

Grazie mille Chiara.

Innanzitutto vorrei segnalarti che questo picco di lavoro non mi è mai capitato e non me lo spiego.

"....comunque a livello di consiglio spicciolo forse dovresti cercare di accettare lavori di traduzione nei quali hai esperienza. Consolidata. Buttarsi su campi diversi in un momento di congestionamento totale porta sicuramente poi ad avere questi intoppi."

Dopo la mia auto-umiliazione sulla pubblica piazza tengo solo a precisare che d
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Grazie mille Chiara.

Innanzitutto vorrei segnalarti che questo picco di lavoro non mi è mai capitato e non me lo spiego.

"....comunque a livello di consiglio spicciolo forse dovresti cercare di accettare lavori di traduzione nei quali hai esperienza. Consolidata. Buttarsi su campi diversi in un momento di congestionamento totale porta sicuramente poi ad avere questi intoppi."

Dopo la mia auto-umiliazione sulla pubblica piazza tengo solo a precisare che di solito traduco solo testi attinenti ai miei settori di specializzazione. Anzi, devo dire che sono piuttosto rigida e che dovrei allargare i miei ambiti di lavoro. Pensa che ho un master in traduzione economica e finanziaria e non accetto testi in questo ambito! La traduzione fuori dalla mia specializzazione è stata una proposta - consapevole - del mio nuovo grandioso (ex?) cliente, per mettermi alla prova su testi che gli vengono spesso commissionati. (ecco lo sapevo, ... comincio con le giustificazioni )

" In bocca al lupo e coraggio, secondo me non è successo nulla di irreparabile"
Speriamo...

Grazie ancora
Daniela
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Mailand
Mailand  Identity Verified
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Cara collega Jan 26, 2013

ho letto il tuo post e le altre risposte con attenzione, ho poi dato un'occhiata al tuo profilo e sai una cosa? E' vero, nonostante non abbia una formazione "formale", imparando sempre sul campo, traduco da 25 anni, ma guardando le tue credenziali, mi vergogno quasi a chiamarmi una tua collega ... Shit happens - and give yourself a break!
Archivia tutto sotto "esperienza", adotta forse qualche consiglio dato dai validissimi
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ho letto il tuo post e le altre risposte con attenzione, ho poi dato un'occhiata al tuo profilo e sai una cosa? E' vero, nonostante non abbia una formazione "formale", imparando sempre sul campo, traduco da 25 anni, ma guardando le tue credenziali, mi vergogno quasi a chiamarmi una tua collega ... Shit happens - and give yourself a break!
Archivia tutto sotto "esperienza", adotta forse qualche consiglio dato dai validissimi colleghi che ti hanno risposto, e non perderci altro sonno!
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Daniela Benigni
Daniela Benigni  Identity Verified
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CRIADOR(A) DO TÓPICO
... Jan 29, 2013

Mailand wrote:

"ho letto il tuo post e le altre risposte con attenzione, ho poi dato un'occhiata al tuo profilo e sai una cosa? E' vero, nonostante non abbia una formazione "formale", imparando sempre sul campo, traduco da 25 anni, ma guardando le tue credenziali, mi vergogno quasi a chiamarmi una tua collega ... Shit happens - and give yourself a break!
Archivia tutto sotto "esperienza", adotta forse qualche consiglio dato dai validissimi colleghi che ti annho risposto, e non perderci altro sonno!"


Grazie mille Mailand,
ma se vuoi leggere credenziali davvero sbalorditive dai un'occhiata a quelle dei signori che hanno risposto prima di te


 


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